Pare che stiate cominciando a comprendere: “quando rallentate, vi ascoltate e osservate ciò che è intorno a voi, vi rendete conto che l’equilibrio, non solo è uno stato possibile, ma anche piuttosto semplice da raggiungere”.

State cominciando a percepire alcuni brevi spazi di calma interiore, che possono darvi la misura di quanto inutilmente agitata sia stata la vostra mente fino a qui.

Di tanto in tanto riuscite a osservare ciò che accade dentro e fuori di voi da un punto di vista nuovo, al quale fino adesso non avevate potuto accedere.

Vi invitiamo a coltivare questi spazi di calma, a ordinare le vostre azioni e i vostri pensieri, perché è solo attraverso una manutenzione consapevole che questo stato si può mantenere ed espandere.

Davvero non avete più bisogno di correre, di combattere, di reagire meccanicamente; davvero sta arrivando il momento in cui i frutti del lavoro possono maturare per essere colti.

Quindi vi invitiamo davvero a fare tesoro delle indicazioni ricevute per far fiorire la trasformazione.

Lasciatevi impregnare dalle nuove energie. Create lo spazio per riceverle.

Monza, 13 gennaio 2008

Mantenete la calma

È molto importante che vi rendiate conto che non potete più applicare vecchie abitudini e modalità di pensiero. Questo non solo vi impedisce di accedere alle nuove possibilità, ma vi rende fragili ed aggredibili.

Dovete procedere un passo alla volta, saggiando ogni volta se il terreno su cui avete appoggiato il piede vi regge e se non è così, spostatelo in un’altra direzione. Per fare questo ovviamente non potete correre. Dovete anche resistere alla tentazione di farvi trascinare dalle ondate di pensiero collettivo. La verità e la possibilità dovete sentirvela dentro, deve appoggiarsi sul vostro equilibrio. Scegliete cosa fare e come farlo.

Dovete aggiustare la rotta giorno per giorno. La cosiddetta sicurezza, della cui mancanza tanto vi lamentate, non solo non è mai esistita, ma in questo momento rappresenta una trappola mortale. Attenzione al mondo delle idee quando queste non sono confermate da una possibilità nel reale.

Un passo alla volta!

State nel presente, in ciò che è. L’agitazione è nella vostra testa. Le strade e le possibilità esistono, ma se correte alla ricerca di soluzioni per problemi che forse nemmeno si porranno, vi disperdete. State calmi!

Meditate, curatevi, ascoltate e osservate. Le soluzioni non sono lì dove state guardando. Datevi tempo. Ciò che deve essere sarà, ma voi dovete essere in condizioni di riceverlo.

Mantenere la calma in questo momento è un grande compito. Concentrate le vostre forze su questo punto. ”Il non fare” a volte è molto più attivo del fare convulso.

Vi sarà molto chiaro, ma prima di procedere aspettate che vi sia “molto chiaro”. Imparate a tollerare l’inquietudine e a trasformarla in calma. Questo già rappresenta un salto quantico.

Monza 7 Maggio 2012

Calma

Non siete avvezzi allo stato di calma. L’illusione di poter controllare, forgiare e plasmare la vostra realtà, vi produce ansietà quando non riuscite a ottenere le risposte che vi aspettate. Per poter diventare co-creatori dovete sì “fare”, ma allo stesso tempo rendervi disponibili a ricevere. Ciò che state ricevendo lo rifiutate perché non è comprensibile alla vostra mente. Questo genera paura, impotenza, frustrazione.  Dovete però comprendere che se siete co-creatori non potete creare da soli e che per generare il ”nuovo” avete bisogno di aprirvi allo sconosciuto e lasciar andare la pretesa del controllo.

Vi invitiamo alla calma, alla paziente attesa e all’ascolto attento. Ciò che pensate di conoscere già non è più. La conoscenza deve essere sostituita dalla connessione, da un fluido intercambio tra voi e il tutto più vasto che vi contiene, in cui i confini progressivamente scompariranno. Ciò che voi chiamate “morte” altro non è che l’accesso a una dimensione più vasta in cui l’individuo, sciogliendo l’illusione della separazione, può vibrare all’unisono con il tutto.

Vi chiediamo solo di non prendere sul serio ciò che credete di essere e di procedere con passo leggero verso ciò che siete. Leggero significa non appesantito da ciò che non è più, non contaminato da desideri frustrati; leggero significa semplicemente connesso con l’istante che vivete, presenti a voi stessi per poter godere della meraviglia di ciò che appare nel vostro esistere. Meraviglia significa anche stupore, sorpresa, capacità di apprendere di crescere. Nella meraviglia dell’esistenza sarete condotti a far fiorire la vostra essenza, a far vibrare la vostra nota. Se smettete di inseguire la conoscenza sterile, fine a se stessa, imparerete a danzare nella connessione con la vita.

Monza, 20 gennaio 2016

Calma

Poche azioni ben focalizzate, in ordine di priorità, definite e mantenute nel tempo vi serviranno a lasciare decantare tutto il superfluo. Di tutto quello che state facendo, nell’attuale accelerazione, ne riuscirete a portare a compimento solo una parte infinitesimale.

Dovete imparare a distinguere l’essenziale dall’apparentemente indispensabile selezionando gli stimoli in entrata. Gli stimoli aumentano, ma le vostre risposte automatiche agli stimoli devono progressivamente ridursi fino a scomparire per lasciare spazio a delle azioni creative.

Il caos può essere generativo se riuscite ad attraversarlo con l’intenzione salda. Se cercate di ordinarlo resterete intrappolati nelle briglie della vostra stessa confusione.

Quando funzionate con desideri ambivalenti inevitabilmente generate paralisi.

Calmatevi e prendete il tempo per raccogliere le parti di voi che sono disperse in attaccamenti secondari. Fermarsi è un antidoto alla paralisi convulsa.

Avete un compito da portare avanti. Disciplinatevi e non chiedete all’esterno di dare risposta alla mancanza di ordine interno. Non avrete pace quando le cose si appianeranno fuori, al contrario, le cose si appianeranno quando avrete trovato la pace nel vostro centro. Il movimento deve cambiare: da centrifugo a centripeto. È pericoloso se vi ostinate a non comprendere questo.

Monza, 31 Ottobre 2016