Siamo di nuovo a Mukuru, nello slum con i ragazzi del Wajukuu Art Project. Insieme a Gooks e Freshia, lui nuovo direttore incaricato nell’attesa che Shabu rientri in Kenya, lei segretaria generale, sentiamo quali sono gli sviluppi del progetto, a distanza di un anno e mezzo di supporto di lavoro.

Fra le attività che sono riusciti a svolgere nell’ultimo anno e mezzo ci sono i workshop per insegnare ai bambini la scrittura e la scultura con utilizzo di materiali riciclati, fashion e design. I workshop sono stati organizzati durante i periodi di vacanza dalla scuola, quando i bambini sono liberi e non hanno posti dove stare.

Quelli sono i giorni in cui si lavora di più, per il Centro girano dai 70 ai 100 bambini che vengono sfamati, tenuti occupati con workshop artistici, dotati di libri e di tutto il materiale necessario per lavorare. Il sostegno economico di Farfalle di luce è stato fondamentale perché ha permesso di mantenere l’attività del Kids Club in maniera continuativa, senza interruzioni e, soprattutto, senza perdere l’adesione dei bambini.

Un supporto, hanno ricordato Gooks e Freshia, che è molto sentito da loro operatori del Centro, dagli artisti, dai bambini e dall’intera comunità. È per questo motivo che tutti loro sperano di continuare a godere del nostro aiuto per fare un ulteriore step a favore degli adolescenti.

Si sono infatti resi conto della disperata necessità di aiutare i ragazzi adolescenti, fino ai 16, 18 anni, che senza un sostegno diventano facile preda della droga e della violenza circostante. La nuova fase del progetto sta quindi nella scelta di coprire quel buco nero, prima che i ragazzi si perdano, riportandoli nel Centro.

Hanno così iniziato a fornire insegnamenti di tipo imprenditoriale e artistico, perché i ragazzi possano esprimersi con quei mezzi, costruendo piccoli oggetti, come gioielli, che possano essere venduti e diventare una fonte di guadagno sana. È per questo che sono alla ricerca di insegnanti, dall’esterno, che possano formare allo sviluppo della loro idea di business.

Un progetto pilota, appena avviato e ancora in fase di sviluppo, che chiama sostegno e aiuto. Perché anche in Kenya si realizzi quello che in Argentina, a Los Horneros, diventa sempre più realtà.

Guarda l’intervista che Micaela Vannucchi ha realizzato nello scorso febbraio portandoci la testimonianza diretta di chi vive tutti giorni a Wajukuu